Milioni di lavoratori in questo momento nel mondo stanno lavorando in remoto da casa e milioni di computer vulnerabili si sono aggiunti al paniere.
Un terreno sconosciuto ai più, ma gli hacker che continuano le loro attività senza sosta possono vedere in questo momento di incertezza un'opportunità.
C'è la tendenza ad abbassare l'attenzione quando si lavora da casa, soprattutto se non si ha una postazione dedicata, i figli giocano nella stanza accanto, il cane vuole uscire o il frigo ti guarda e vuole essere aperto.
Tutti questi ingredienti sono perfetti per la ricetta di un attacco hacker di successo.
Abbiamo compreso l'urgenza iniziale e la poca preparazione che hanno le pmi italiane nello smartworking ma abbiamo notato troppa leggerezza nell'organizzare le postazioni remote.
Ora che abbiamo configurato le postazioni è il momento di mettere l'attenzione sulla sicurezza dei tuoi dati e su alcune best practies da seguire.
Ecco quindi alcuni punti su cui riflettere:
✅ Fornisci ai dipendenti un documento con le policy aziendali e le best practies
✅Le connessioni alla rete aziendale devono avvenire solo tramite VPN.
✅Una buona banda internet nella sede aziendale e presso la sede remota è d’aiuto per un lavoro agevole
✅ Verifica preventivamente che gli strumenti (notebook o dispositivi mobile) che vengono utilizzati per lo smartworking utilizzino sistemi operativi per i quali è garantito il supporto e che siano aggiornati
✅ Assicurati che i software di protezione del sistema operativo (firewall, antivirus) siano abilitati e costantemente aggiornati
✅ Assicurati che gli accessi al sistema operativo siano protetti da password sicura e comunque conforme alle password policy dell’azienda
✅ Prediligi l’utilizzo di strumenti forniti dall’azienda, monitorabili e configurabili con le dovute limitazioni
✅Sconsiglia l’installazione di software provenienti da fonti non ufficiali
✅Fa moltissima attenzione alle mail, evita di aprire allegati da mittenti sconosciuti. Comunicazioni mascherate da indicazioni su CoronaVirus sono in realtà mail di phishing.
✅Non aprire siti web sconosciuti o che promettono liste, guide o altro su Coronavirus. Si sono moltiplicati i siti fasulli che stanno raccogliendo dati in modo improprio.
✅Blocca l’accesso al sistema oppure configura la modalità di blocco automatico quando ti allontani dalla postazione di lavoro
✅Quando ti colleghi utilizza solo connessioni wifi protette e conosciute
✅Non permettere la stampa di documentazione. Il personale potrebbe stampare progetti aziendali sensibili o dati finanziari e lasciarli per casa.
✅Fa in modo che si prediliga l’utilizzo di sessioni remote. Abbiamo spiegato in questo articolo cosa sono ed i vantaggi https://virtualjuice.net/news/2020/03/24/soluzioni-di-desktopremoto
✅Obbliga l’utilizzo delle sole mail aziendali, con un maggior numero di dipendenti che lavorano da casa la tentazione di utilizzare strumenti personali come gmail o google drive potrebbe essere forte.
Oggi siamo obbligati al telelavoro, abbiamo dovuto configurare soluzioni di emergenza e in tempi rapidi. Non sempre le infrastrutture informatiche e le soluzioni sono adeguate, anche la banda internet non sempre ci è d’aiuto.
Quando torneremo alla normalità tutti questi problemi potrebbero scoraggiare i più ad abbandonare questa forma di lavoro, ma ti ricordiamo che quello che stai facendo è telelavoro, un telelavoro improvvisato che nulla ha a che fare con lo smartworking, un concetto più ampio che migliora la vita dell’impresa e del lavoratore.
Configurare la tua infrastruttura oggi per accessi sicuri potrebbe aiutarti domani quando i tuoi collaboratori cominceranno a chiedere una modalità di lavoro in smartworking.